Una nuova biblioteca per Milano
"Non posso che essere entusiasta per lo straordinario lavoro portato avanti dal Sindaco Beppe Sala, dai miei colleghi Tommaso Sacchi e Giancarlo Tancredi, dal Ministro Dario Franceschini - pagina ufficiale e da tutti coloro che hanno lavorato per trasformare quella che poteva essere una ingombrante eredità del passato in un progetto che rappresenta al meglio il futuro di Milano - spiega l'assessore Pierfrancesco Maran in un post social - Quando il Governo ha stanziato 100 milioni per realizzare la Beic, Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, c'era infatti chi voleva spostare le lancette indietro di 20 anni, utilizzando il progetto del 2001 che prevedeva un edificio mastodontico che avrebbe occupato metà del Parco che finalmente è in via di realizzazione, anche perché basato sulle esigenze fissate in un'epoca in cui, ad esempio, internet era agli albori".
A volte è quasi più difficile cambiare i progetti che avere le risorse per realizzarli e qui ci si è riusciti. La BEIC trasla oltre il parco, esattamente all'uscita del passante di Porta Vittoria, diventa più compatta, sarà anche la nuova biblioteca centrale di Milano (molto più grande della Sormani) e verrà progettata tramite un nuovo concorso internazionale che verrà indetto quanto prima.
È lo spirito che vorrei vedere sempre nel PNRR che vive questo difficile contrasto, tipico di quanto arriva una marea di denaro nel pubblico: tiriamo fuori e finanziamo progetti vecchi di 20 anni o proviamo a ragionare su cosa ci servirà nei prossimi 20? Questa volta si è partiti dal primo stimolo e si è arrivati al secondo.
P.s. L'immagine presa da UrbanFile aiuta a comprendere la nuova collocazione della biblioteca. In primo piano c'è il parco per il quale si può vedere, passando in zona, l'avanzamento del cantiere.
Il lotto dietro la biblioteca diventerà un grande centro sportivo.
Gli edifici residenziali vuoti legati al progetto (lato Esselunga) potranno essere commercializzati dall'operatore solo dopo il completamento del parco, senza questa norma giustamente imposta da Lucia De Cesaris, ci saremmo trovati che nel fallimento del Piano Porta Vittoria il Parco sarebbe dovuto essere realizzato con risorse comunali mentre invece è rimasto in carico al progetto.